Studio MATER - Psicoterapia e Neuropsicologia

Perchè crediamo alle bufale e alle fake news?

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Prima di cercare una risposta alla domanda del titolo, provate a rispondere a questa semplice domanda:

Quanti tipi di animali portò Mosè nell’arca?

Se state provando a tirare fuori un numero, non sforzatevi, anzi rileggete bene la domanda. Con un po’ di attenzione noterete che in realtà la famosa arca non era di Mosè, bensì di Noè. Semplicemente l’idea degli animali che vanno nell’arca, crea nel nostro cervello un contesto biblico e Mosè non risulta anomalo in tale contesto. Non è qualcosa che uno si aspetta, ma vedere associata l’arca a quel nome non è sorprendente. Inoltre, tra i due nomi vi è anche una facile assonanza (almeno in italiano, ma il fenomeno è valido anche per gli inglesi).

Questo fenomeno è conosciuto come “Illusione di Mosè” o “The Moses Illusion” (T.D. Erickson e M.E. Mattson, “From Words to Meaning: A Semantic Illusion”, Journal of Verbal Learning and Verbal Behavior, 1981).

Sono diversi però gli studi di psicologia cognitiva che dimostrano che siamo “naturalmente” portati a dare per sicuro quello che leggiamo, senza sentire l’esigenza di verificarlo. In pratica, il nostro cervello non è progettato per riconoscere al volo le bufale, cioè non utilizza sempre tutte le informazioni in suo possesso per distinguere la verità da una menzogna.

C’è poi anche una “questione di marketing”, ben nota agli esperti: se qualcosa, in questo caso una notizia, “ci piace”, sarà più semplice considerarla valida. Perché siamo esseri umani fatti di razionalità ed emotività, ma è l’area del cervello deputata a quest’ultima la prima ad attivarsi di fronte a un impulso, e con essa quei bias di conferma verso le fonti che ci assecondano, alla ricerca di una coerenza narrativa molto difficile da scalfire una volta formatasi.

Si tratta dunque di meccanismi quasi “automatici” che spesso ci portano a dare per buono quello che leggiamo, facendoci incappare nella trappola della notizia falsa.

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Ma nel nostro periodo storico, in cui le fake news sono all’ordine del giorno, è quindi normale ritrovarsi spesso (ed involontariamente) dalla parte dei “boccaloni”. Niente paura, il nostro cervello funziona come tutti gli altri, dobbiamo solo “allenarlo” a mantenere l’allerta quando si tratta di notizie provenienti da internet.

Possiamo, quindi, evitare di abboccare alle bufale? Si, se facciamo attenzione e seguiamo pochi semplici consigli:

  • Non crederci. A meno che non siamo dei veri esperti della materia, la nostra prima e più importante arma di difesa è restare scettici su quello che leggiamo da internet e soprattutto dai social. Prima di crederci, ricordiamo che chiunque, senza alcun vincolo, può pubblicare notizie su internet e spacciarsi per un esperto.
  • Controlliamo le fonti. Se, nonostante tutto, la notizia ci sembra “probabile”, verifichiamo che sia riportata anche su altre fonti, e verifichiamo che quelle fonti siano attendibili. Una notizia clamorosa o importante non può non essere riportata dalle principali agenzie stampa.
  • Controlliamo i link sui social. Se nel link della notizia leggiamo “coriere.it”, siamo consapevoli che non stiamo leggendo una notizia del Corriere della Sera (il cui sito è corriere.it). Si tratta quasi sicuramente di qualcuno che vuole “spacciarsi” per la nota testata. Una volta capito questo, possiamo già valutare in autonomia quante possibilità ci sono che si tratti di una fake news….
  • Nessuno ci regala nulla. iPhone super nuovo a 99 euro? Non speriamoci, si tratta semplicemente di qualcuno che vuole “farci cliccare” sul proprio link per guadagnare qualche centesimo. Nessuno ci venderà mai il nuovo iPhone a 99 euro in un negozio, perché dovrebbero mai farlo su internet?

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Il fenomeno è ormai molto diffuso e gli stessi social stanno cercando di limitarlo, la stessa Facebook sta avviando un progetto pilota in cui si valuteranno le foto e i video pubblicati con l’obiettivo di smascherare bufale e tarocchi in grado di influenzare la percezione delle notizie da parte dell’opinione pubblica. Su Twitter è stato calcolato che le principali notizie “fake” vengono da persone reali e non da account automatici o robotizzati, quindi anche eliminare semplicemente questi ultimi non aiuta.
In attesa che la tecnologia ci venga in soccorso, non ci resta che seguire questi semplici consigli per non rientrare tra i “boccaloni” del web!

 

Fonti: Focusthoughtco.com

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