Come funziona la psicoterapia?

Non è semplice rispondere a questa domanda in maniera immediata. Notiamo però sempre più spesso che le persone non sanno che esistono diversi tipi di psicoterapia, così quando vanno da uno psicoterapeuta non sempre sanno come lavora e cosa faranno in studio con lui. L'obiettivo di questo articolo è semplicemente quello di chiarire le idee su cos'è e come funziona una psicoterapia.

La psicoterapia funziona?

Il 67% delle persone che ha intrapreso un percorso di psicoterapia dichiara di aver risolto i propri problemi

Spesso si pensa che investire soldi, tempo, energie e speranze in una psicoterapia non risolverà il problema. Gli studi riportati recentemente sulla rivista Psychotherapy, ci dicono che

la psicoterapia è efficace per il 67% delle persone che l’ha fatta

Queste persone hanno raggiunto una sensibile riduzione dei sintomi che le hanno portate dallo psicoterapeuta (ansia, umore depresso, relazioni instabili, etc.) ed hanno ottenuto un miglioramento globale della qualità della loro vita e della loro capacità di gestire situazioni che prima le mandavano in confusione. Inoltre possiamo affermare che

per 3 persone su 4 il risultato viene raggiunto in circa 50 sedute

più o meno tra gli otto mesi e un anno di psicoterapia. Dunque, la psicoterapia è efficace e non dura una vita intera.

Quello che porta a questi ottimi risultati è principalmente la buona relazione col terapeuta, una relazione in cui ci sentiamo accolti, ascoltati, capiti, rispettati e non giudicati. Per sottolineare che tra paziente e terapeuta c’è una collaborazione, spesso si parla di alleanza terapeutica. È questo clima di alleanza e fiducia che ci fa sentire di essere aiutati, nonostante i disaccordi, e ci fa considerare possibile condividere emozioni e pensieri senza esserne schiacciati.

 

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Perché andare in terapia? E perché si cerca sempre di rimandarla?

I preconcetti, la paura di aprirsi e la cattiva informazione non ci aiutano ad intraprendere un percorso di psicoterapia

Si può pensare che recarsi dallo psicologo o dallo psicoterapeuta significhi prendersi un impegno che durerà necessariamente anni e anni. Questo può scoraggiare chi avrebbe bisogno di una cura e magari rinunciarvi per paura di non potersela permettere. Oggi però esistono diverse possibilità e orientamenti terapeutici brevi, che riescono a risolvere molti comuni problemi in poco tempo, spesso entro le dieci sedute.

La quasi totalità delle persone intraprende un percorso psicoterapeutico solamente quando è alle strette, quando si sente in difficoltà e proprio non ce la fa più.

Vengono prima provate tutte le alternative possibili e anche quando è evidente che è ora di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

La cosa migliore sarebbe quella di rivolgersi ad un terapeuta appena la difficoltà psicologica ha inizio, in modo da evitare inutili sofferenze e auto-sabotaggi. Invece di solito si spendono anni senza affrontare i problemi psichici sprecando tempo, occasioni lavorative, rovinando relazioni e buttando soldi in scelte sbagliate.

Spesso non siamo consapevoli di avere un problema psicologico (ad esempio se abbiamo problemi a stabilire rapporti intimi, ci diciamo che incontriamo sempre dei partner sbagliati o amici che non ci capiscono) o semplicemente siamo inconsapevoli dell'importanza del problema e di conseguenza gestiamo male la nostra vita. Ad esempio a causa dell’ansia possiamo evitare occasioni lavorative importanti o relazioni positive. 

Sono ancora molto radicati nella società i preconcetti culturali. Pensiamo che la psicoterapia è per i mattitemiamo di essere giudicati negativamente da amici, conoscenti, colleghi, o parenti che vengono a sapere che siamo in psicoterapia. Pensiamo che sia una cosa da ricchi, senza neanche provare a contattare un professionista e chiedere.

Il motivo principale è che spesso semplicemente non sappiamo come funziona la psicoterapia, a cosa serve e quando è utile.

Queste informazioni non sono ancora molto diffuse nella nostra società. Anche i medici di base, che in genere rappresentano il primo contatto delle persone con la cura della propria salute, spesso non sono informati circa la natura e le potenzialità dell’intervento psicoterapeutico. Così accade che spesso il medico di base non sappia riconoscere una difficoltà psicologica, o, quando la riconosce, non sappia come gestirla e a chi rivolgersi per affrontarla.

 

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Come scegliere uno psicoterapeuta

Un buono psicoterapeuta sa come instaurare e costruire una relazione con il suo paziente

Trovarsi bene con il proprio psicoterapeuta è importante, ma fidarsi di lui lo è ancora di più. Non è detto che ci si debba trovare bene al primo colpo: è proverbiale il fatto che persone diverse si adattino a professionisti diversi e a questo proposito la psicoterapia non fa eccezione.

Il modo migliore per decidere se il terapeuta è adatto a noi è quello di fidarci delle nostre sensazioni

Se il processo terapeutico riesce a darci buone sensazioni e a farci stare meglio secondo i nostri criteri, allora va bene, altrimenti cambiamo terapeuta. Quattro o cinque sedute sono sufficienti a capire come ci sentiamo.

Un buono psicoterapeuta sa come instaurare e costruire una relazione con il suo paziente. Concorda all'inizio con il paziente l'obiettivo terapeutico da raggiungere ed è pronto a dare suggerimenti quando gli vengono richiesti. Ci aiuta a pensare alle difficoltà e ai problemi in modo nuovo ed edificante. Può assegnarci dei compiti da mettere in atto fra le varie sedute, che dovrebbero sempre essere il minimo numero necessario.

Un buono psicoterapeuta incoraggerà la fiducia in se stessi, l'autonomia e l'indipendenza e fa sì che ci si sentiamo meglio dopo ogni seduta.

La psicoterapia non è dare consigli. Parte di ciò che fa arrivare le persone in terapia è proprio l'essersi persi in tutti i consigli, il non riuscire più a metterli in ordine e a dare il giusto peso a ciò che è importante e a ciò che non lo è. L'ultima cosa di cui il paziente ha bisogno, quindi, è ancora un altro consiglio.

L'obiettivo del trattamento è riscoprire la propria voce, le proprie priorità e il coraggio per agire su di esse. Non c'è bisogno di dire a un paziente cosa fare del suo matrimonio, della sua carriera o delle sue ansie. Se si riesce a fargli percepire il problema da una differente angolatura, saprà meglio di chiunque altro cosa è meglio per sé, così la prossima volta che si troverà di fronte a situazioni simili, saprà benissimo come affrontarle.

 

 

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Come funziona la psicoterapia

La psicoterapia è un dialogo

La psicoterapia è un processo logico, fatto di passi, che chiunque può seguire. In una buona psicoterapia ogni passo dev'essere comprensibile e avere un senso per il paziente.

Durante le sedute è importante che il paziente assuma un ruolo attivo nel mettere alla prova le proprie idee e quelle offerte dal terapeuta.

La psicoterapia è un dialogo. Il paziente presenta dei dati, il terapeuta offre delle idee su quei dati insieme ai suoi propri dati e a delle prescrizioni da eseguire fra le sedute. Quindi la palla passa di nuovo al paziente, nella seduta successiva si discuteranno gli effetti delle prescrizioni, e così via.

Le cose che il terapeuta vi sta aiutando a scoprire su voi stessi, la vostra vita, le vostre sensazioni vi stanno aiutando ad andare nella direzione in cui volete andare, oppure no? Se la risposta è "no" avete il diritto di dirlo, perché significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Ma senza la vostra partecipazione attiva su ciò che viene discusso in seduta, e soprattutto senza l'impegno a mettere in atto le prescrizioni assegnatevi, la terapia diventa uno sterile esercizio di pensiero, una serie di speculazioni interessanti che non avranno alcun impatto sulla vostra vita.

 

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Cosa succede in una terapia?

Una seduta di terapia dovrebbe sempre essere interessante e anche un po' intrigante

Le relazioni interpersonali, anche quelle psicoterapeutiche, non seguono schemi prefissati e non sono semplici da descrivere a parole. Il paziente e il terapeuta dovrebbero sempre definire all'inizio della terapia un limite di tempo o numero di sedute entro il quale dovranno esserci stati dei miglioramenti. Il paziente deve avere il tempo di rendersi conto di come ci si sente in una seduta, e che questo tipo di conversazione è diverso da quelli che si possono avere tutti i giorni.

È tuttavia importante, durante questo periodo, non diventare ossessionati dal chiedersi se stia o meno funzionando, se ci piace davvero questo terapeuta, se è in grado di aiutarci e così via.

Una seduta di terapia dovrebbe sempre essere interessante e anche un po' intrigante.

A volte potrà sembrare strana, frammentaria e inconcludente, oppure far venire voglia di smettere, ma il paziente dovrebbe sempre restare con la sensazione che qualcosa di nuovo e interessante sta succedendo. Dovreste essere curiosi su cos'è che vi sta facendo sentire, pensare e comportare proprio in quel modo e su come i vari aspetti ed eventi della vostra vita si collegano fra loro in modi che non avevate ancora considerato. Dovreste anche sentirvi come se le vostre sensazioni diventino man mano più "vere", nel senso di più autentiche, più genuinamente integrate e personali.

Ciò che più di ogni altra cosa deve interessarvi ottenere da una terapia è la cosiddetta esperienza emozionale correttiva. Questa definizione indica qualunque esperienza voi facciate attraverso le interpretazioni, le indicazioni e le prescrizioni che il vostro terapeuta vi darà, e che segnerà lo sblocco, il momento di rottura fra il vecchio modo di percepire il vostro problema e un modo del tutto nuovo. All'improvviso, senza sapere perché vi sentite meglio, più sani, più speranzosi, più decisi, più energici, tutto sembra essere più chiaro e i sintomi saranno scomparsi. Questa è quello che una buona psicoterapia ha da offrire. Naturalmente la terapia non terminerà subito dopo: è necessaria una successiva fase di consolidamento, per far sì che le situazioni che prima provocavano il problema perdano completamente la propria forza, che i nuovi schemi di reazione si assestino, si stabilizzino e diventino definitivi, per evitare ricadute.

 

 

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